Artista versatile, Vincenzo Bianchi ha raggiunto la notorietà per la sua capacità creativa e le rivoluzionarie innovazioni attuate nella tecnica delle "letture" espressive. Nato il 28 maggio 1939 a Fontana Liri, da vari anni si è trasferito a Isola del Liri per motivi di famiglia e di lavoro. La sua carriera artistica lo ha visto professore di scultura nelle Accademie di Catanzaro, Frosinone e Urbino e Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Macerata. Attualmente è titolare della cattedra di scultura all'Accademia di Belle Arti di Firenze. La sua attività iniziò con la pittura: le prime opere, ispirate in massima parte dal Cristo in croce e da molti clowns, rivelarono presto in lui un estro non comune. Nella scultura usa indifferentemente, anche accoppiati, il legno, la pietra, il rame e altri materiali, anche argento e oro. Per trasferire più fedelmente possibile sui materiali le sue percezioni e per dare un'anima alla stessa materia, Bianchi esperimenta e utilizza con singolare perizia - una molteplicità di tecniche espressive fino a ieri impensabili. Umberto Mastroianni scrive di Bianchi che è "pittore, scultore, animatore di energie rivoluzionarie... Egli vive di vibrazioni allucinanti che mirano a rappresentare l’inconscio". Caposcuola de "I nuovi Primitivi", Bianchi è suggestionato dal misterioso mondo della preistoria: in particolare ha approfondito le sue conoscenze sulla civiltà, la cultura e la mitologia degli aborigeni australiani, trasferendo il fascino del mito antico nelle sue opere, concepite e proiettate verso nuove realtà. Altro elemento di attrazione per il Bianchi è il cosmo, di cui si sforza di penetrare i concetti e la stessa essenza. Novello Prometeo, egli ruba raggi di energia al cielo e con il laser, che nelle sue mani diventa magico strumento per scolpire e rappresentare immagini tridimensionali, preludio - a suo dire - per la scoperta della quarta dimensione, concepisce e realizza opere di grande portata. Questo suo personale linguaggio espressivo gli ha meritatamente assicurato un posto di rilievo nell'arte contemporanea, l'interesse di critici d'arte, lusinghieri riconoscimenti in Italia e all'estero. Le sue opere, in genere, racchiudono chiari aneliti di indipendenza, messaggi di libertà e proposte di fratellanza universale. Molte di esse sono esposte, oltreché in Italia, in Australia, Giappone, Canada, U.S.A., Tunisia, Messico, Grecia, Francia. Una collezione è nel Museo dell'Informazione di Senigallia. Al Museo della Resistenza di Arcevia è dedicata allo scultore un'apposita sala permanente. Numerosa e varia è la produzione di disegni, tempere, serigrafie, incisioni, sculture, terrecotte, gioielli, pirografie, sbalzi in oro e argento. Dice di lui Carlo Emanuele Bugatti: "La sua mano è esercitata in tutte le tecniche, piega tutti i materiali alla forma voluta, possiede molti talenti e li sa orchestrare al fine estetico". Lo scultore tra altre numerose opere ha realizzato il Nuovo Icaro, un'opera di grandi proporzioni (alta 7 metri e mezzo nel formato originale) ispirata all'Europa libera e alla Pace, destinata all'ingresso del Parlamento europeo di Strasburgo e, in formato ridotto, alla piazza di Ventotene. Un lavoro particolarmente originale, dedicato alla pace, è stato realizzato da Bianchi e dai suoi allievi a Cervara di Roma dove, sulle pareti rocciose che sovrastano la Rocca Medievale, sono stati scolpiti volti umani, immagini enormi e simboliche figure di animali. Una singolare scultura monumentale in bronzo di Bianchi è La porta della luce (m. 17x42x9) commissionatagli dalla Sister Cities Italia e presentata negli Stati Uniti nel luglio 1988. L'opera, che nel giro di un ventennio verrà dislocata nel cinque continenti e che dovrà suscitare e promuovere iniziative umanitarie a livello mondiale, simboleggia gli aneliti di riconciliazione e di solidarietà di tutti i popoli della terra. Attualmente lo scultore sta lavorando ad un monumento da collocare a Ventotene. Vincenzo Bianchi sta passando da un successo all'altro e, invitato in Giappone, terrà quanto prima una serie di conferenze in varie città giapponesi su temi artistici e culturali. Ultima opera in ordine di tempo del nostro estroso artista è la statua in marmo del Tibet posta lungo la strada che dalla provinciale Fontana Liri-Santopadre porta alla contrada Montenero Ai confini con il Comune di Roccadarce. L’opera Pensiero per Mariano e Savina ... I sassi della strada della resistenza ... fa parte di una serie di monumenti sulla resistenza da collocare sul percorso ideale Fontana Liri-Vallemaio.